Le possibilità
Il primo problema di chi, inesperto (ma chi non lo è?), vuole provare a creare un blog è sapere quali sono le piattaforme predisposte disponibili.
Le più note sono sicuramente Blogger e WordPress.com, entrambe gratuite, ma ce ne sono molte altre. Difficile immaginare che qualcuno le conosca e le abbia provate tutte ma in Internet possiamo trovare molte indicazioni utili ad orientaci. Fra queste:
- http://www.robertosconocchini.it/utility/2523-le-10-migliori-piattaforme-grat…
- http://www.iperdesign.com/it/blog/it-le-migliori-piattaforme-per-blog-gratis/
Ed ecco un piccolo elenco delle piattaforme “altre” più consigliate, tutte in italiano, salvo la prima:
- blog.com http://blog.com/
- Weebly http://www.weebly.com/
- Blogfree.net http://www.blogfree.net/
- Tumbir https://www.tumblr.com/ Tumbir per alcuni aspetti si presenta come un microblog (tipo twitter)
Quale strada imboccare?
Il web è strapieno di discussioni e consigli in merito. Provate a cercare in un motore di ricerca “Blogger vs wordpress.com” e guardate quanti milioni di risultati ottenete…
Per chi vuole fare della prove e non ha troppe pretese, ma nemmeno vuole precludersi risultati di rilievo, le due piattaforme gratuite più note si equivalgono, fatto salvo il fatto che nessuno vieta di provare altre strade… ovviamente.
Blogger appare più completo e meglio supportato, ma non offre possibilità di sviluppo.
WordPress.com sembra invece propedeutico a delle implementazioni non gratuite, ma per chi non ha mire professionali la cosa è irrilevante. Costituisce una specie di palestra protetta con alcuni limiti (a secondo del tema scelto), che si possono superare acquistando delle funzionalità, oppure passando a Worpress.org dove i limiti non ci sono più.
WordPress.org consente di fare delle prove sul proprio computer installando un web server e wordpress.org anche insieme. Il computer deve avere buone prestazioni. Per pubblicare poi il blog occorre acquistare un dominio ed uno spazio sul web (questo si trova anche gratis), solitamente ad un piccolo costo annuale. É sconsigliabile per chi muove i primi passi.
Adattamento al mobile
In questi giorni Google ha deciso di favorire nelle sue risposte alle ricerche i siti adatti al mobile. I blog di blogger lo sono, quelli di wordpress.com non tutti (a secondo dei temi) , ma si possono adattare facilmente (così è stato fatto per questo). E così anche qui siamo in pareggio.
Se volete testare un blog, per vedere se è adatto al mobile, potete controllare da qui
- https://www.google.com/webmasters/tools/mobile-friendly/?hl=it
- https://en.blog.wordpress.com/2015/04/22/your-site-is-mobile-friendly/
Rompiamo il ghiaccio
Proviamo ora a rimboccarci le maniche sia con blogger che con wordpress.com. Troveremo definizioni e procedure diverse per fare cose molto simili. Questione di farci l’abitudine.
Con Blogger
1 – Login
Per prima cosa dovete farvi un account per Google se non lo avete. Se usate Gmail ce l’avete già. Aprite la pagina iniziale di Google: www.google.it e fate l’accesso, meglio dal vostro computer. Se non è il vostro fate attenzione a non memorizzare il collegamento. Vedrete il vostro indirizzo, tipo mioID@gmail.com apparire in alto a destra (1 di Fig. 1).
2 – Blogger
Cliccate sul simbolo delle app costituito da 9 quadratini (2 di Fig. 1). Cliccate ancora in basso su “Altro” (3 di Fig. 1). Apparirà il simbolo di Blogger (4 di Fig. 1), cliccate e avrete la pagina per iniziare.
3 – Titolo del blog e indirizzo
Dovete scegliere il titolo (1 di Fig. 2) e l’indirizzo del blog (2 di Fig. 2), meglio se assonanti. Questo blog si chiama Internet e vai mentre l’indirizzo è internetevai.wordpress.com
Quando inserite il i titolo che avete pensato potrà capitarvi, come è capitato a me, che il titolo ideale sia già occupato (3 di Fig. 2) o peggio sia identico a quello di qualche altra testata (sito, impresa, ecc) . Preparatevi quindi delle soluzioni alternative. Il titolo si può anche cambiare in un secondo momento ma l’indirizzo, una volta scelto, no.
4 – Tema
Dovrete scegliere il tema (4 di Fig. 2). Consiglio il più semplice possibile. Il tema determina la grafica come in una rivista: impaginazione, caratteri, ecc.
A questo punto il blog è impostato e potete già pubblicarlo (5 di Fig. 2). Nel tempo potrete arricchirne l’aspetto e personalizzarlo, ma il più è fatto.
5 – La bacheca di lavoro (dashboard)
Il bolg così publicato apparirà ovviamente molto spoglio. Prima di provvedere ad implementarlo conviene addestrarsi a passare dalla visualizzazione (come lo vede un utente) al “cruscotto di comando” che serve a fare ogni modifica (come lo vede il proprietario o amministratore).
6 – Scrivere un post
Potete ora scrivere il primo post (articolo) e pubblicarlo. Se non avete idee mandate il classico saluto al mondo usato dai programmatori: Buongiorno mondo. Per provare l’effetto che fa, va benissimo.
Non dovete temere critiche, anche perchè all’inizio il bolg si perderà fra miliardi di pagine web e dovrete impegnarvi un bel po’ per conquistare il vostro pubblico. Anzi, le prime volte, rischierete di fare fatica a ritrovarlo voi stessi.
7 – Mettetelo nei preferiti
Consiglio quindi di inserire, sempre se state usando il vostro PC, l’indirizzo del vostro blog nella barra dei preferiti. Risparmierete un mucchio di fatica in seguito.
Con WordPress
1- accedete a worpress.com
il sito italiano è https://wordpress.com/
2 – Login
Basta avere un indirizzo di posta elettronica qualsiasi su cui riceverete, alla fine della registrazione, un codice di convalida. Prendete nota su carta dei dati che immetterete.
3 – Compilate un modulo semplicissimo in 5 pagine
- 1 di 5 – scelta dell’indirizzo del blog
- 2 di 5 – inserimento di un proprio indirizzo e-mail, scelta del nome utente (va bene la parte iniziale della e-mail) e scelta di una password (che non c’entra nulla con quella della e-mail). Per accedere successivamente a wordpress.com e quindi alla bacheca per la modifica del blog occorrerà indicare il nome utente (o l’indirizzo mail) ed inserire la password.
- 3 di 5 – da saltare se non siete un professionista che lavora per altri
- 4 di 5 – scelta del tema (la scelta è importante per l’aspetto ma anche per le funzioni di formattazioni che saranno rese disponibili)
- 5 di 5 – scelta del piano (gratuito ovviamente)
A questo punto si procede analogamente a quanto detto per blogger a partire dal punto 5
Ovviamente i temi disponibili sono diversi, come il nome e la posizione dei comandi. La bacheca apparirà completamente diversa, ma alla fin fine le cose da fare e da capire saranno molto simili.